Passito di Pantelleria e l'isola dai mille volti

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Pantelleria, passito di pantelleria, moscato di pantelleria

Due premesse prima di parlare del passito di Pantelleria
- sono stati gli Arabi durante il loro dominio, durato ininterrottamente alcuni secoli ad importare a Pantelleria il Moscato D’Alessandria, più comunemente chiamato “Zibibbo”. Da qui si è sviluppata a Pantelleria la viticoltura, ed è iniziata la produzione di uva passa e la produzione di vino.
- si puo' generare confusione tra le diciture “passito” e “moscato passito” di cui il disciplinare ne evidenzia le differenze e che noi andiamo a spiegare.

"Moscato di Pantelleria"
colore: giallo tendente all'ambra;
sapore: dolce, aromatico di moscato;
profumo: caratteristico, fragrante, di moscato;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15% di cui almeno l'11% svolto;
acidità totale minima: 4 g/l;
acidità volatile massima: 1,4 g/l;
estratto secco netto minimo: 26 g/l.

"Passito di Pantelleria"
colore: giallo dorato, talvolta tendente all'ambra;
sapore: dolce, aromatico, gradevole;
profumo: fragrante, caratteristico di moscato;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 20% di cui almeno il 14% svolto;
acidità totale minima: 4 g/l;
acidità volatile massima: 1,6 g/l;
estratto secco netto minimo: 32 g/l.
Pantelleria, passito di pantelleria, moscato di pantelleria

Pantelleria è l'isola dai mille volti. Il primo impatto è con Pantelleria “porto” con case non particolarmente vecchie ed affascinanti.
Un classico posto del Sud un po anonimo se non fosse per il Castello.
Leggo un po di storia e scopro che è stata bombardata nella II Guerra mondiale e capisco il perchè di quelle costruzioni.
Affitto uno scooter e parto alla scoperta dell'isola, dei suoi sapori, dei suoi profumi, dei suoi paesaggi, delle sue cantine e dei suoi viticoltori.
Comincio il giro andando da nord verso sud, arrivano subito le sorprese, mi accorgo che l'isola cambia faccia spesso.


Alle indicazioni per Mueggen sulla mia destra vedo una bellissima costruzione immersa nei vigneti, capisco subito che è Donnafugata. Pantelleria, passito di pantelleria, moscato di pantelleria

Per visitarla occorre prendere appuntamento.
Qui mi accoglie Davide Saladino, Siciliano Verace, lucido, preparato, brillante e buongustaio con la repulsione per il banale.
Bella la struttura, elegante, curata. Pulita ed accogliente la sala degustazione.
Quando finisce il giro della cantina e le relative degustazioni quasi non hai domande da fare a Davide perchè è estremamente esaustivo nella sua presentazione.
Soddisfatto dell'esperienza riparto e mi accorgo che qui il paesaggio , rispetto a “Pantelleria porto”, è totalmente differente.
Arrivo a “Mueggen” è la differenza è impressionante. Qui l'isola sembra rimasta intatta.
Arrivo presso la cantina di Salvatore Murana, personaggio particolare, con cui conviene prendere appuntamento per visitare la cantina e per parlare con lui dei suoi vini...e non è detto che poi sia disponibile... ma vale la pena tentare.

Pantelleria, passito di pantelleria, moscato di pantelleria
Riparto e vedo che qui tutto sembra rimasto com'era, il tempo si è fermato. Incontro un piccolo agricoltore che vende capperi, fichi secchi, pomodori secchi con l'ape Piaggio sul bordo strada, assaggio, gusto, faccio compere e riparto.
Sulla strada “dammusi”(tipiche costruzioni in pietra) di grande bellezza, molti ristrutturati, alcuni ancora abbandonati, mi accompagnano tra un vigneto e l'altro.
Proseguo e raggiungo “Piana Ghirlanda”, un posto che qui proprio non ti aspetti, mi domando se sia possibile su un'isola vulcanica una piana del genere. La strada la spacca in due e tutto intorno vigneti e vigneti, l'emozione è forte, il vento sul viso, il sole, i profumi.
Qui le piante fanno fatica a raggiungere i 50 cm di altezza per mancanza di acqua e per abbondanza di vento (presente almeno per 250 giorni all'anno) e capisci quanto faticano, quanto siano assetate facendosi bastare l'umidità notturna in attesa del miracolo, il miracolo della pioggia.
Immagino quanto Amore, si con la A maiuscola, il viticoltore isolano deve donare a queste piante per coltivare, raccogliere, appassire e vinificare questo oro... i grappoli sono così pochi !
Faccio un respiro a pieni polmoni....sono felice.

Non resisto alla tentazione di raccogliere un grappolo per sapere che sapore ha.
L'acino è allungato, buccia spessa, pruinosa...assaggio... cavolo l'aromaticità è inconfondibile si.. è moscato d'alessandria, i sentori varietali sono netti, vengono in mente tutti, soprattutto se hai già degustato dei vini da uve zibibbo, secchi, vinificati in criomacerazione (Vedi il pietranera di De Bartoli).
Continuo il giro e tra curve, salite e discese arrivo a “Scauri”, altro paese dove il tempo si è fermato, altro angolo di isola.
Arrivo a Rekale e vado a visitare le Cantine Miceli. Anche qui, ho preso appuntamento ma conviene telefonare prima di andare perchè rischiate di non trovare nessuno. Peccato perchè mi “dicono” che ha una bella cantina ed una bella barricaia. In compenso una signora gentile mi accoglie facendomi assaggiare tutti i suoi vini...Respiro forte per ossigenarmi la testa e rimonto sul mio scooter. Mi fermo come esco dal paese in una rosticceria che fa dell'ottimo cous cous e ottimi arancini, il nome è “Ciaki Ciuka” e non vi potete sbagliare, è vicino all'unico semaforo dell'isola !

Pantelleria, passito di pantelleria, moscato di pantelleria Lascio la strada principale e comincio a salire per dirigermi a Monastero dove mi attende un'altra valle all'interno di un “ex”cratere.
Dammusi di estrema bellezza mi danno il benvenuto appena entro nella valle.
La strada è sconnessa, polvere, breccia e viti ad alberello che mi accompagnano. Questo è l'unico posto dell'isola dove puoi creare un impianto di allevamento della vite perchè non rischi danni dal vento.

Qui il tramonto arriva prima a causa della sua collocazione e per tale motivo, avendo un po meno ore di sole durante la stagione, l'uva matura circa 10-15 giorni dopo altre zone dell'isola.
Mi fermo alle cantine Valenza, quelli che imbottigliano anche per “depardieu” per intenderci.
Bella struttura, bel cortile e bella accoglienza. Riparto.
Finisco di Attraversare la valle e arrivo dalla parte opposta, qui prendo una strada in pietra che sconsiglio, a meno che non siate un po pratici con i mezzi a due ruote e soprattutto ...lucidi. 

Pantelleria, passito di pantelleria, moscato di pantelleriaRiprendo la strada pricipale e salgo, salgo e raggiungo un piazzale (vicino alle saune naturali) e mi vedo la piana dall'alto. Bellissimo impatto visivo. Riparto e mi dirigo verso Bukkuram a trovare l'azienda Marco De Bartoli.

Qui mi attende il figlio di Marco sotto il portico, con della musica araba di sottofondo. Con questa accoglienza mi ha subito conquistato e fatto immergere nella cultura dell'isola ed in particolare di Bukkuram (“padre della vigna” in arabo). Degustiamo e discutiamo della vigna, dei vini, del territorio, dell'appassimento, delle tradizioni. Poi visitiamo la cantina e continuiamo a parlere, si poteva continuare per ore ma altri appassionati attendono ed è giusto lasciare il posto.
Riparto ed il ritorno verso Pantelleria porto è bellissimo, il tramonto mi dona l'ultimo regalo della giornata. La vista dalla strada che mi riporta a Pantelleria porto è bellissima, vuoi per la presenza nel mio corpo di questo splendido nettare vuoi per il rossore dalla parte delle coste tunisine che rende la discesa ancora più emozionante. La giornata non è terminata ed ora un bell'aperitivo in porto alla “nicchia” dove gustare tutte le specialità pantesche ed un buon bicchiere di vino.

 

Pantelleria, passito di pantelleria, moscato di pantelleria Se amate i dolci vi segnalo “kose Duci” (in una traversa vicino al porto).
Ora ho fame. Ho provato diversi ristoranti e devo dire che il rapporto prezzo/qualità dell'isola è molto buono.
Il cuore ed il palato mi dicono.. ristorante “il cappero”.
Pesce sempre freschissimo, cucina pantesca, materia prima di qualità, sufficiente scelta dei vini e la mattina ti alzi con la fame.

Ora vado a raccontarvi i passiti nell'ordine in cui ho raccontato l'isola.

 



DONNAFUGATA

Passito di Pantelleria Ben Ryè
 Il colore è oro carico, elegante e brillante, forse anche un poco scarico per la tipologia. Al naso l'eleganza del bicchiere si conferma in un misto di note agrumate , di scorza di agrume, di albicocca e caramello. In bocca la dolcezza la fa da padrona ma è ben discretamente bilanciata dalla freschezza (acidità). Di grande persistenza.

SALVATORE MURANA

Moscato Passito di Pantelleria Khamma
Il colore è giallo dorato/ambrato, limpido. Al naso un calice di questo vino da grandi sensazioni, albicocca matura, frutta secca, miele e caramello le sensazioni predominanti. In bocca è un trionfo di dolce fruttosità, mai stucchevole, di gran corpo. Il tutto sorretto da una bella freschezza (acidità). Grande equilibrio tra acidità e morbidezza che lo rende molto piacevole. Una delle migliori espressioni di questo vino a Pantelleria.

Moscato Passito di Pantelleria Martingana Limpido, di colore ambrato, classico colore di un vino realizzato con uve appassite che solo il sole isolano può dare. Grande consistenza, infiniti gli archetti che si formano sulla parete del calice. All'olfatto è molto intenso e persistente, un ventaglio di profumi che spazia dai fiori appassiti ai frutti secchi di dattero, fico, albicocca alla cannella ai canditi. In bocca è ovviamente dolce ma con un bella spalla sapida e fresca (acidità) che bilancia la grande dolcezza. Di grande morbidezza ed equilibrio; in bocca ripropone le sensazioni dell'olfatto. Di gradissima persistenza e di qualità eccellente.

CANTINE MICELI

NUN (Moscato passito di Pantelleria)
Ricchezza, intensità, calore. Ambrato scarico, al naso evidenzia i classici sentori che vanno dalle note agrumate al miele. Di buona intensità olfattiva e altrettanta persistenza. In bocca arriva la conferma di questo gran bel prodotto dotato di buon equilibrio gustativo.

ENTELECHIA (Passito di Pantelleria)
Vero nettare della natura, il nome, di origine greca, vuol dire "realizzazione di ciò che è in potenza", che veramente esprima, appunto, tutta la potenza dell’uva Zibibbo di Pantelleria. Alla vista possiede un intenso colore ambrato tipico della tipologia, limpido, quasi brillante. Al naso esplode con potenti sentori di scorza d’arancia candita, datteri, miele. Di grande avvolgenza e grande equilibrio, dovuto soprattutto alla sapidità. Dotato di una grande persistenza gusto-olfattiva. Ottimo prodotto.

MARCO DE BARTOLI

Passito di Pantelleria Cristallino, colore quasi ambrato, bella consistenza, sul bicchiere una grande quantità di “archetti”, profumi intensi e persistenti di frutta candita, fichi secchi, uva passa e note speziate. Al gusto è dolce, mai stucchevole, la morbidezza ben equilibrata da una buona acidita'. Intenso e lungo il finale. Grande prodotto.

Passito di Pantelleria BUKKURAM
Alla vista è Cristallino e colore ambrato, come deve essere un vino che è prodotto da uve lasciate ad appassire per 3 settimane al sole. Grande consistenza, profumi intensi e molto persistenti di frutta esotica candita, fichi secchi, uva passa, confettura di albicocca, miele e poi note speziate e vanigliate. Al gusto è dolce, caldo, di grande morbidezza ed equilibrio grazie ad una buona acidita'; in bocca ripropone le sensazioni dell'olfatto, molto intenso ed estremamente persistente. Di qualità...eccellente.